Riqualificazione dimensionale, energetica e ambientale
Intervento realizzato per aumentare l’efficienza depurativa e ottimizzare i consumi energetici del nuovo impianto di depurazione progettato per ricevere i reflui provenienti dagli abitati di Ostiglia, Serravalle a Po, Sustinente, Correggioli, Comuna Bellis e Comuna Santuario.
Opera finanziata nell’ambito del “Programma degli interventi per la ripresa economica – Piano Lombardia” di Regione Lombardia
La riqualificazione del depuratore intercomunale di Ostiglia – prevista nel piano degli investimenti di AATO – è stata realizzata da AqA nel periodo marzo 2023 – settembre 2025.
L’investimento rientra nel più ampio piano di interventi che mirano a potenziare gli impianti provinciali di media taglia al fine di raccogliere e trattare reflui provenienti dagli impianti più piccoli dislocati sul territorio, poco efficienti in termini energetici e ambientali e anche di difficile gestione operativa.
Il depuratore è stato adeguato da un punto di vista dimensionale, per permettere il collettamento dei reflui provenienti, oltre che da Ostiglia, anche dagli abitati di Serravalle a Po, Sustinente, Correggioli, Comuna Bellis e Comuna Santuario, ma anche ambientale. L’impianto, infatti, è stato dotato di comparti dedicati alle varie fasi di abbattimento degli inquinanti, di apparecchiature elettromeccaniche di ultima generazione e di un sistema di telecontrollo che semplifica e migliora la gestione operativa, il tutto per avere un ridotto impatto sul corpo idrico recettore.
SCHEDA DEL PROGETTO
In precedenza, il depuratore serviva il solo comune di Ostiglia, con una potenzialità di circa 6.200 abitanti equivalenti. Per raggiungere l’obiettivo di adeguamento dimensionale, pari ora a 13.500 abitanti equivalenti, sono stati realizzati una serie di interventi volti all’ammodernamento delle strutture e delle apparecchiature presenti, al miglioramento dei processi depurativi nonché all’aumento della potenzialità dell’impianto.
Le opere sono state realizzate in una nuova area, posta a nord del depuratore esistente.
I principali asset e strumenti sono ora telecontrollati, quindi consultabili e regolabili da remoto.
Questi i comparti principali presenti sul nuovo impianto di depurazione:
- grigliatura grossolana e sistema di sollevamento delle acque;
- pretrattamento con grigliatura fine e dissabbiatura/disoleatura;
- trattamento biologico a fanghi attivi composto da due linee operanti in parallelo ciascuna composta da selettore anaerobico e trattamento biologico ad aerazione alternata;
- sedimentazione secondaria su due linee parallele;
- sistema di trattamento terziario con filtri a dischi;
- disinfezione finale mediante irraggiamento UV;
- stabilizzazione aerobica dei fanghi;
- disidratazione meccanica dei fanghi.
L’impianto è inoltre dotato di un impianto fotovoltaico da 24,75 KWp installato sui tetti dei locali di servizio; l’energia prodotta viene utilizzata tutta per l’autoconsumo. È inoltre presente una linea dell’acqua tecnica che utilizza quella in uscita dal comparto di disinfezione a servizio dell’impianto.
Sia il progetto che la realizzazione sono stati coordinati adottando l’innovativa metodologia BIM (Building Information Modeling) che permette di ottenere un modello digitale tridimensionale avanzato dell’impianto all’interno del quale sono inserite le informazioni necessarie durante l’intero ciclo di vita dell’infrastruttura. Tale modello, essenziale durante le fasi di progettazione ed esecuzione, diventa anche un fondamentale strumento di gestione e manutenzione dell’impianto.
DURATA LAVORI
Marzo 2023 – settembre 2025
IMPORTO LAVORI
Poco meno di 8 milioni di euro, compreso l’adeguamento prezzi previsto dai decreti ministeriali. Regione Lombardia ha contribuito con un finanziamento di circa 2,6 milioni di euro.
IL PROCESSO DI DEPURAZIONE
Dopo l’arrivo dalle reti fognarie il refluo subisce i cosiddetti pretrattamenti. In questa fase vengono separati solidi grossolani e fini, sabbie e oli eventualmente presenti che vanno adeguatamente allontanati perchè potrebbero compromettere il buon funzionamento delle apparecchiature elettromeccaniche attive negli step successivi e diminuire l’efficienza depurativa.
Successivamente, il refluo entra nel vivo del processo arrivando nelle vasche di trattamento biologico: qui si sviluppa una biomassa specializzata in grado di abbattere la sostanza organica e l’ammoniaca. Questo avviene attraverso un comparto dove il refluo viene sottoposto a miscelazione in assenza di ossigeno e poi alla fornitura di ossigeno attraverso l’insufflazione di aria: l’alternanza delle condizioni anaerobiche/aerobiche provoca lo sviluppo di una biomassa specializzata in ogni comparto, in grado di abbattere le principali sostanze attraverso i propri processi metabolici, andando a far crescere quello che viene chiamato fango attivo.
Il fango attivo, che si aggrega in fiocchi, viene inviato alla fase di sedimentazione finale: la parte chiarificata viene separata in superficie e inviata ai trattamenti finali di filtrazione e disinfezione, prima della restituzione all’ambiente nel corpo idrico superficiale ricevente.
Il fango in uscita dai sedimentatori viene in parte ricircolato in testa alle vasche di trattamento biologico e in parte inviato alla linea fanghi, dove viene digerito e disidratato per essere poi conferito a impianti di recupero per la trasformazione in compost.